COP29: il resoconto della seconda settimana
Oggi Lunedì 18 novembre 2024, Baku, Azerbaigian, settimo giorno della COP29. Kyoto Club è presente alla Conferenza con una propria delegazione. Leggi il resoconto dalla COP29 a cura di ECCO.
Inizia la seconda settimana – La COP ieri si è riposata, e noi con lei. Da oggi, a Baku saranno presenti anche i Ministri dell’ambiente – compreso Gilberto Pichetto Fratin, per l’Italia, che arriverà in serata – per dipanare la matassa.
Dove eravamo rimasti – La prima settimana è terminata con diverse questioni in sospeso. Il contesto geopolitico non ha aiutato. Sullo sfondo, il risultato delle elezioni americane, la decisione dell’Argentina di abbandonare i negoziati e una Presidenza che non ha spiccato per doti diplomatiche. Di conseguenza, il negoziato non ha brillato e il pessimismo serpeggia. Riusciranno i Paesi a trovare un accordo sui finanziamenti per il clima (NCQG) e dare seguito all’accordo di COP28 sul graduale abbandono dei combustibili fossili?
L’attenzione si sposta fino a domani al Vertice G20 di Rio – Parte della partita della COP29 si giocherà in Brasile, dove sono riuniti i Capi di Stato e di Governo del G20 per un Vertice di grande importanza, guidato dal Presidente brasiliano Lula. Giorgia Meloni ha già avuto un primo bilaterale con Lula, al centro “l’energia” ma per il momento non trapelano ulteriori dettagli. I Paesi del G20, insieme, pesano per circa l’85% dell’economia globale. Questo fa del G20 la sede principale per le discussioni sulla finanza e sulla riforma del sistema finanziario internazionale. I Leader di questi Paesi possono iniettare quella tanto necessaria dose di volontà politica per raggiungere un risultato di successo a Baku. In particolare, sarà utile vedere se nel Comunicato finale, atteso per la tarda notte di martedì, come nel concreto i G20 vorranno mobilitare la finanza per clima e sviluppo.
Occhi puntati anche a Parigi per l’incontro OCSE sui sussidi fossili – Oggi a Parigi si discuterà la proposta di tagliare la spesa pubblica internazionale dei Paesi OCSE per progetti di combustibili fossili attraverso le agenzie di credito all’esportazione. Per l’Italia sarebbe un passo avanti importante nell’uscita dai finanziamenti fossili e per il rispetto degli impegni di Dubai. Ricordiamo che SACE, l’agenzia italiana di credito per l’esportazione è la meno virtuosa a livello europeo per finanziamenti fossili esteri, soprattutto in progetti gas in Africa (anche per questo, sabato, la società civile internazionale ha consegnato il premio “fossile del giorno” all’Italia, una sorta di ‘tapiro’ per i continui investimenti in gas). Se approvata, la proposta prevede l’eliminazione di 40 miliardi di dollari dai nuovi investimenti in combustibili fossili.
La finanza per il clima, spiegata in modo semplice:
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Il negoziato. Dove siamo con:
L’NCQG – Dopo le difficoltà della scorsa settimana, le Parti hanno deciso di avviare consultazioni informali. Ovvero incontri privati che possono avvenire in gruppi più o meno ampi. Sabato mattina è emersa la volontà da parte di tutte le Parti di snellire il testo, lavorando primariamente sulla rimozione delle barriere nell’accesso ai finanziamenti per il clima. Nel tardo pomeriggio di sabato, sul tavolo, è arrivato un nuovo testo. Durante l’ultima riunione nessun Paese ha chiesto la parola, segno o di un ampio consenso o di un momento di riflessione strategica. Il testo attuale – di 25 pagine – include riferimenti importanti alla transizione energetica, in particolare all’abbandono dei combustibili fossili, e si allinea al Global Stocktake di Dubai. Tuttavia, c’è un paragrafo controverso sul sostegno finanziario alle infrastrutture per i combustibili fossili. Questo rischia di essere un pericoloso passo indietro, poiché aprirebbe la porta a ulteriori investimenti in combustibili fossili.
L’NCQG non introdurrà sotto-obiettivi specifici per la natura o l’alimentazione ma è essenziale che i leader riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti anche per la natura e i sistemi alimentari. Ad esempio, inserendo l’obiettivo di arrestare e invertire la deforestazione nel 2030, come elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi, garantendo maggiori finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo ricchi di biodiversità.
La coppia ministeriale (i Co-Chair) che guida il negoziato su NCQG – Chris Bowen (Australia) e Yasmine Faoud (Egitto) – dovrà guidare i colleghi verso un accordo nella seconda settimana. Vedremo se, segnali positivi come l’annuncio di un aumento di capitale delle Banche Multilaterali di Sviluppo e i passi avanti della Task Force sui prelievi di solidarietà globale, di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana, consentire un’azione per il clima in linea con le priorità dell’agenda clima e le esigenze dei Paesi.
Adattamento – Nella prima settimana, non ci sono stati progressi sull’obiettivo globale per l’adattamento (Global Goal on Adaptation – GGA). I Paesi sviluppati, Italia inclusa, non sono ancora stati in grado presentare contributi finanziari sufficienti per raggiungere l’obiettivo di 300 milioni di dollari fissato dal Fondo per l’adattamento. All’appello mancano più di 200 milioni di dollari. Questo è un segnale molto preoccupante.
- Piani nazionali di adattamento (NAPs): Sabato è arrivato un nuovo testo, dopo il rifiuto del testo presentato dai co-facilitatori da parte del G77+Cina. Le Parti hanno concordato di continuare il confronto durante la seconda settimana.
- Obiettivo Globale di Adattamento (GGA): L’ultima consultazione informale si è basata sulla bozza di testo inviata dai co-facilitatori. Il testo sarà discusso questa settimana.
- Relazione sul raddoppio dei finanziamenti per l’adattamento: Le Parti hanno chiesto ai co-facilitatori di creare una nuova versione del testo, più breve. Anche questo verrà discusso questa settimana.
Stallo su mitigazione – I lavori negoziali che si occupano di come i Paesi riducono le emissioni è in pieno stallo e potrebbero essere rimandati al prossimo anno. La mitigazione rischia di essere il tema più trascurato di tutta la COP. Un segnale negativo che non aiuta ad aumentare la fiducia sul processo di riduzione delle emissioni.
Cosa succederà nei prossimi giorni – È presto per dirlo. Quello che sappiamo è che l’arrivo dei Ministri può e deve sbloccare parti chiave del negoziato sulla finanza, se vogliamo finire entro venerdì, come da agenda ufficiale. Il programma completo delle attività ufficiali lo trovate qui. Oltre a finanza sono previste tavole rotonde ministeriali su: riduzione delle emissioni pre-2030; clima e salute; e trasparenza degli obiettivi e dei piani.
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