Ambiente: Cambiamenti climatici, la comunità scientifica europea si riunisce a Lampedusa
ENEA e Cnr hanno organizzato a Lampedusa l'evento ICOS (Integrated Carbon Observation System) l'Italia si riunisce a Lampedusa.
Il progetto PRO-ICOS_Med aggiunge un tassello importante allo sviluppo di strategie di monitoraggio sempre più efficaci per lo studio del clima e dei suoi cambiamenti, non solo perché ha permesso di potenziare le infrastrutture nazionali, ma anche e soprattutto per le future connessioni con l’infrastruttura di ricerca europea e con le componenti italiane di altre infrastrutture ambientali. Ne è un esempio il progetto Italian Integrated Environmental Research Infrastructures System (ITINERIS), finanziato dal PNR, che mira a creare sinergie tra i nodi italiani di varie infrastrutture ambientali europee e ad amplificarne i risultati e le ricadute scientifiche”, ha commentato il presidente del CNR Maria Chiara Carrozza.
“Gli osservatori della rete ICOS come quello di Lampedusa sono fondamentali sia per capire come le attività umane stiano influenzando negativamente il clima, sia per calibrare le politiche di contenimento degli effetti dei cambiamenti climatici”, ha aggiunto il presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce. “L’Osservatorio Climatico ENEA di Lampedusa”, ha proseguito, “riveste un ruolo primario nel progetto in quanto è l’unico della rete europea ICOS a includere misure nei tre domini coinvolti nel ciclo del carbonio, ovvero mare, terra e atmosfera. Le misurazioni atmosferiche che abbiamo effettuato per più di 30 anni mostrano che il tasso di crescita annuale della CO2 nell’ultimo decennio è stato addirittura superiore a quello dei due decenni precedenti. Inoltre, abbiamo scoperto che il metano sta crescendo sempre più velocemente, il che è preoccupante perché il suo potenziale di riscaldamento è maggiore di quello della CO2“, ha concluso Dialuce.