Ripensare il nucleare o scegliere le fonti rinnovabili?

Dopo il disastro atomico in Giappone, in Italia si riaccende il dibattito sulle future scelte energetiche del nostro Paese. Se n’è parlato durante la puntata di "Ambiente Italia" sabato 19 marzo su Rai3. Tra gli interventi quello di Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club.

21 marzo 2011

<p>Dopo il disastro a Fukushima in Italia si riapre il <b>dibattito sul nucleare</b> e sulle scelte energetiche del nostro Paese. <br /><a href="http://ambienteitalia.blog.rai.it">"Ambiente Italia"</a>, il settimanale del Tgr curato da Carlo Cerrato e Beppe Rovera, ha dedicato la puntata di sabato 19 marzo 2011 all’argomento. </p><p>A Montalto di Castro Beppe Rovera ha intervistato esperti, rappresentanti delle istituzioni, in particolare il sindaco Salvatore Carai, e delle imprese, ed esponenti dell’ambientalismo per parlare del nucleare e di fonti rinnovabili, per le quali sono attualmente bloccati gli incentivi statali. </p><p>Tra gli interventi, quello di <b>Gianni Silvestrini</b>, direttore scientifico del Kyoto Club, che in collegamento dal tetto del Dipartimento di Energia dell’Università di Palermo, dove si stanno svolgendo interessanti sperimentazioni su componenti solari, fotovoltaici, termici e concentrazione, ha sottolineato come stiamo assistendo al passaggio dal paradigma delle grandi centrali del secolo scorso a un sistema energetico completamente nuovo. <br />Lo dimostrano i 200mila impianti fotovoltaici in Italia e oltre un milione di impianti (fotovoltaici, eolici e a biomassa) in Germania. <br />Riguardo al nucleare, per Silvestrini "gli incidenti a catena delle centrali in Giappone mettono in evidenza due aspetti: siamo di fronte a una tecnologia che a livello attuale, compresi gli impianti di terza generazione, presenta ancora dei problemi; per i grandi impianti esiste una debolezza intrinseca". </p><p><br /></p>

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