I Comuni Ricicloni 2011 premiati da Legambiente
Si è svolta oggi a Roma la premiazione del concorso "Comuni Ricicloni 2011", organizzato da Ecosportello Rifiuti di Legambiente. Anche quest’anno il Nord si aggiudica il primo posto per la migliore gestione dei rifiuti con in testa Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno. Un comune su sei supera il 60% di raccolta differenziata.
<p>Quest’anno <b>"Comuni Ricicloni 2011"</b> di Legambiente ha premiato i comuni che hanno superato l’obiettivo imposto dalla Legge (Finanziaria 2007) del 60% di raccolta differenziata entro il 2011. </p><p>"Come dimostra il caso di Napoli, quello della gestione dei rifiuti è un settore da non sottovalutare – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente <b>Vittorio Cogliati Dezza</b> -. Nonostante i passi avanti compiuti e gli exploit di Salerno e dei capoluoghi sardi, descritti dal dossier presentato oggi, rimangono ancora ampie zone problematiche, soprattutto a carico delle metropoli, sulle quali è urgente investire. La strada da percorrere è evidentemente quella dell’estensione del porta a porta, della costruzione degli impianti di riciclaggio (a partire dall’organico), della diffusione delle politiche di prevenzione e della realizzazione, per i rifiuti residuali non altrimenti riciclabili, degli impianti di smaltimento finale".</p><p>Legambiente ha valutato i Comuni attraverso un <b>"indice di buona gestione"</b>, introdotto a partire dall’edizione del 2004, che rappresenta un "voto" alla gestione dei rifiuti urbani. Con questo <b>sistema di valutazione</b>, infatti, non si valuta la gestione dei rifiuti urbani solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma anche considerando altri fattori tra cui la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio. <br /> <br />Quest’anno sono stati <b>1290</b> i comuni (per un totale di 8.136.837 abitanti pari al 13,4% della popolazione italiana) che hanno superato l’obiettivo del <b>60%</b> e che hanno così ricevuto l’appellativo di "riciclone". <br />"Se a questi si aggiungessero anche quei 448 comuni che hanno superato il 50% di raccolta differenziata si arriverebbe a quota 1738 di quelli in regola con la legge, hanno dichiarato da Legambiente". <br />Lo "zoccolo duro" del concorso invece è rappresentato da <b>731 comuni</b>, che compaiono sempre nelle classifiche dei <b>meno virtuosi</b> degli ultimi tre anni.</p><p>Anche per il 2011 è il Nord ad aggiudicarsi il primo posto in classifica per la migliore gestione dei rifiuti, con in testa Ponte nelle Alpi (Belluno) con un indice pari a 87,76 e con l’86,4% di raccolta differenziata (105 kg di CO2 procapite risparmiati).</p><p>Le <b>tre regioni più virtuose</b> sono il Veneto che svetta ancora in cima alla classifica con una percentuale del 65,6% di amministrazioni virtuose sul totale dei comuni, seguito ancora dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2% e dal Trentino Alto Adige col 28, 3%, con ben 30 comuni in più rispetto al 2010. La Lombardia, prima regione riciclona della storia d’Italia è oggi solo al quarto posto con il 21,4%. <br />La Liguria sta cominciando a muoversi e diversi piccoli e medi comuni stanno crescendo: per ora nella classifica fa capolino solo Noli (Savona), comune rivierasco e turistico, che ha saputo superare le relative difficoltà di organizzazione della raccolta.</p><p>Le <b>buone pratiche</b> e le <b>performance di successo</b> si stanno diffondendo anche al Centro Sud. Le Marche sono la regione capofila dell’Area centro, grazie al lavoro svolto prevalentemente da due consorzi: Cosmari e Cir33. In classifica compaiono tre comuni dell’Umbria (Tuoro Sul Trasimeno, Piegaro, Giano Dell’Umbria) e c’è la conferma dei comuni del Lazio, già noti dai precedenti concorsi. In Toscana, a parte qualche rara e lodevole eccezione, si stenta ad affrontare col piede giusto la gestione dei rifiuti comunali. Anche al Sud nessuna grossa novità con la riconferma della Campania, che colloca nelle differenti graduatorie demografiche 48 comuni, seguita dalla Sardegna con 34 e dall’Abruzzo con 11 comuni.</p><p>Nella classifica stilata in base all’indice di buona gestione al primo posto tra i <b>capoluoghi di provincia</b> (area Nord) c’è <b>Pordenone</b> con un indice di 73,59 e con 78,1% di raccolta differenziata. Al Centro Italia, invece, nessun capoluogo di provincia ha superato il 60% di raccolta differenziata, mentre al Sud il capoluogo in vetta è <b>Salerno</b>, con un indice pari a 67,49 e con il 70% di raccolta differenziata. </p><p>Tra i <b>comuni sopra i 10mila abitanti</b>: nell’area Nord troviamo Riese Pio X (TV) con un indice di 83,90 e 77,8% di raccolta differenziata (RD); al Centro Montespertoli (FI) con un indice di 78,78 e 84% di RD; al Sud Baronissi (SA) dove si è registrato un indice pari a 68,75 e il 71,5% di RD. </p><p>Tra i <b>comuni sotto i 10mila abitanti</b>: al Nord troviamo Pedollo (TN), in realtà secondo dopo il comune di Ponte nella Alpi già vincitore assoluto, con un indice di 84,38 e il 76,4% di RD; al Centro troviamo Montelupone (MC) con 79,34 di indice di buona gestione e 78,9 % di RD; al Sud troviamo nuovamente la Provincia di Salerno con il comune di Tortorella dove si è registrato un indice di 73,59 e il 78,9 % di RD.</p><p>Assenti dalla classifica quest’anno le<b> grandi città</b>: Milano è ferma al 35% circa, come 15 anni fa. Ma il capoluogo lombardo ha avviato su 200 mila abitanti la raccolta dell’umido da cucina per verificare la qualità della raccolta e con il 98% di purezza del materiale, ottiene un ottimo risultato. Da segnalare <b>Torino</b>, che giunge a un buon 42%, ma nei quartieri dove ha attivato il servizio "porta a porta" ha superato il 60%. Bocciate <b>Roma</b>, dove la raccolta domiciliare col sistema misto continua a non funzionare e Napoli, ancora alle prese con l’emergenza e in attesa dell’estensione del porta a porta – prevista da settembre – messa in campo dalla nuova Giunta.</p><p>Molti comuni, ad eccezione del vincitore assoluto, fanno parte di un consorzio. <br />"Il <b>proliferare dei consorzi</b> è la prova che fare sistema nel proprio territorio – ha detto <b>Andrea Poggio</b>, vice direttore nazionale di Legambiente – ha ricadute importanti sull’economia locale e nazionale, alimentando il commercio e il mercato dei materiali di cui si avvalgono migliaia di imprese che riutilizzano la materia prima. Inoltre, i comuni ricicloni, sottraendo quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti alla discarica, contribuiscono al contenimento di circa 3 milioni di tonnellate di CO2. Se si fosse reso necessario sostituire le materie riciclate con sostanze nuove e vergini da estrarre, fondere, raffinare per produrne di nuove, avremmo dovuto bruciare altri combustibili fossili. Anche questa è Green economy".</p><p>Infine, <b>nuovo simbolo di "Comuni Ricicloni 2011"</b> è il <b>raccoglitore degli olii vegetali</b>: a partire dal 2007 gli abitanti di Ponte nelle Alpi, il vincitore 2011, si avvalgono di quattro bidoncini per la separazione dei materiali (carta-cartone, secco, umido, vetro-plastica-lattine) e di una tanichetta da 5 litri per la raccolta differenziata degli olii di frittura. Raccogliere separatamente gli olii alimentari non serve a ridurre i rifiuti, né a renderli facilmente smaltibili, ma è utile per aiutare la depurazione e evitare l’inquinamento delle acque. Inoltre, recuperando energia rinnovabile, riduce le emissioni di carbonio fossile.</p><p><a href="http://upload.legambiente.org/ecosportello.org/documenti/dossier_comuni_ricicloni_2011.pdf">Comuni Ricicloni 2011 (pdf)</a></p><p></p><p><br /></p>