Smart grid, soluzione chiave per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Un rapporto della IEA
L’International Energy Agency pubblica un rapporto sulla diffusione delle smart grid, le reti intelligenti, e chiede ai Governi di moltiplicare gli sforzi su questo investimento. Le nuove infrastrutture energetiche saranno fondamentali anche per i paesi emergenti e in via di sviluppo.
<p>Le <b>smart grids</b>, le reti elettriche intelligenti, sono cruciali per raggiungere un futuro energetico più’ sicuro e sostenibile". Lo dice <b>l’Agenzia internazionale per l’energia</b> (IEA) nel suo ultimo rapporto <a href="http://www.iea.org/press/pressdetail.asp?PRESS_REL_ID=409">’Smart grids technology roadmap'</a> (da dove scaricare pdf), che suggerisce la necessità di "una vasto dispiegamento" delle reti intelligenti, che monitorano e gestiscono il <b>trasporto dell’elettricità prodotta da tutte le fonti di generazione</b>, rispondendo alle variazioni della domanda degli utilizzatori finali. </p><p>Con le attuali tendenze nella fornitura e nell’uso di energia che diventano sempre più economicamente, ambientalmente e socialmente insostenibili, l’Agenzia ritiene che le smart grids possano giocare un ruolo significativo nel consentire l’utilizzo di quasi tutte le tecnologie energetiche pulite, incluse le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.</p><p>Insomma, ribadisce il rapporto IEA, "così come rispondono alle attuali preoccupazioni, come l’incremento della domanda di picco e l’invecchiamento delle infrastrutture", le reti intelligenti "sono un <b>elemento importante per espandere l’uso di un certo numero di tecnologie a basso tasso di carbonio</b>, come i veicoli elettrici". Per riuscirci, però, "i governi devono moltiplicare i propri sforzi".</p><p>"E’ necessario un <b>investimento più aggressivo</b> in progetti pilota regionali di grande scala perché si possano dispiegare le reti intelligenti al livello necessario – raccomanda Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia – inoltre, per finanziare i progetti pilota regionali, i governi devono stabilire politiche, sistemi di regolazione e piani per i sistemi elettrici chiari e consistenti, che consentano investimenti innovativi nelle smart grids". Sarà’ poi "vitale – prosegue Tanaka – raggiungere un <b>più vasto impegno del settore pubblico</b>". Ciò si potrà ottenere "educando tutti i principali portatori di interesse, ma in special modo clienti e consumatori, alla necessità delle reti intelligenti – raccomanda il direttore esecutivo Aie – e ai benefici che esse possono offrire".</p><p>Ma il rapporto Aie raccomanda anche il "ruolo cruciale" che le reti intelligenti possono avere nel dispiegamento di nuove infrastrutture elettriche <b>nei paesi in via di sviluppo e nelle economie emergenti</b>. Infatti, segnala il rapporto ‘Smart grids technology roadmap’, queste possono "<b>aiutare a tenere basso il costo dell’elettricità</b>". </p><p>Il rapporto delinea anche il potenziale per le reti intelligenti nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo a valle delle linee principali. "Piccoli sistemi ‘remoti’, non connessi ad una infrastruttura elettrica centralizzata e inizialmente impiegati come un approccio conveniente per l’elettrificazione rurale – spiega David Elzinga, autore del rapporto e analista di Politiche energetico-tecnologiche dell’Aie – potranno essere in un secondo momento collegate con facilità ad un’infrastruttura regionale o nazionale".</p><p>Il rapporto suggerisce che le ‘smart grids’ "possono essere <b>utilizzate per portare elettricità in aree scarsamente popolate</b> consentendo un passaggio da un approccio semplice e ‘una tantum’ all’elettrificazione (come quella casalinga realizzata con batterie) a reti di comunità che possono essere connesse alle reti nazionali e regionali".</p><p>Mentre molti paesi hanno piani per sviluppare smart grids, il rapporto IEA sostiene che vi è "la necessità di un maggiore coordinamento per poter condividere le lezioni apprese a livello globale". Perciò, l’agenzia Ocse raccomanda "una maggiore <b>collaborazione internazionale</b> nella condivisione di esperienze di programmi pilota e nello sfruttamento degli investimenti nazionali per lo sviluppo della tecnologia necessaria".</p><p>Necessario poi lo sviluppo di "<b>standard comuni fra i paesi</b>", che "aiuterà ad ottimizzare ed accelerare sia lo sviluppo che il dispiegamento delle necessarie tecnologie, allo stesso tempo riducendo i costi per tutti i portatori di interesse: governo, industria e pubblico".</p><p></p>