Pacchetto clima ed energia: le falsi tesi del Governo secondo Legambiente
Il Consiglio europeo del 16 ottobre ha confermato tempi e obiettivi del Pacchetto Clima e Energia. Il governo italiano chiede più flessibilità sugli obiettivi, ma le sue motivazioni sono criticate da Legambiente.
Secondo Legambiente le trattative internazionali sul clima hanno subito un attacco senza precedenti da parte del governo Berlusconi, il cui tentativo di compromettere l’adozione da parte dell’Unione europea di un ambizioso pacchetto normativo su energia e clima è stato fortunatamente scongiurato.
Presentato dalla Commissione europea lo scorso gennaio, sulla base di obiettivi fissati dal Consiglio europeo nel marzo del 2007, la cosiddetta direttiva 20-20-20 è uno strumento determinante per tentare di invertire la rotta dei cambiamenti climatici. Nel 2007 l’Ipcc, che raggruppa oltre 2000 scienziati ed esperti dei cambiamenti climatici ha avvertito i paesi industrializzati che se non ridurranno almeno del 30 per cento entro il 2020 le emissioni di gas a effetto serra il pianeta potrebbe subire conseguenze irreversibili.||Per Legambiente questo allarme ha invece lasciato indifferente il governo italiano impegnato fin dallo scorso aprile in un’opera di meticoloso sabotaggio di tutte le trattative internazionali sul clima e l’energia sostenibile.
A poco più di un anno dal cruciale appuntamento con la conferenza sul clima di Copenaghen e in un momento particolarmente delicato per le trattative, il governo Berlusconi sta facendo di tutto per indebolire gli obiettivi che l’Unione europea vuole fissare attraverso il pacchetto energia e clima per il 2020: la riduzione del 20-30 per cento dei gas serra, il 20 per cento in più di rinnovabili e un risultato del 20 per cento sul piano dell’efficienza energetica.||L’associazione, in questo breve documento (“Tutte le bugie del governo sul clima”) che alleghiamo, controbatte alle due false tesi sostenute dall’esecutivo per difendere il suo tentativo di far naufragare ogni accordo: 1) il pacchetto energia fisserebbe per l’Italia obiettivi troppo ambiziosi se non irraggiungibili; 2) i suoi costi sarebbero troppo elevati.