podcast-er: Cosa deve essere l’Italia al 2050 dal punto di vista energetico? Silvestrini a Ecoradio
La tragedia di Fukushima deve diventare un’ulteriore occasione per riflettere sullo scenario energetico di medio e lungo periodo per il nostro paese. Il primo passo è al 2020, rivedendo da subito il Piano d’Azione Nazionale per le rinnovabili. Gianni Silvestrini a Ecoradio.
<p><b><a href="http://qualenergia.it/sites/default/files/articolo-doc/silvestrini_ecoradio_opinione_26apr11.MP3">Ascolta audio</a></b> (mp3 – durata 2’20’’)</p><p>È stupefacente, quasi imbarazzante, la dichiarazione di <b>Berlusconi</b> secondo cui il <b>referendum</b> non si farà perché c’è il rischio perderlo e, di conseguenza, di rinviare <i>sine die</i> il ritorno al nucleare. Una soluzione che viene ancora vista dal premier come una scelta strategica. </p><p>Dobbiamo tenere gli occhi aperti e soprattutto cogliere l’occasione di una <b>approfondita riflessione</b>, presentatasi a livello mondiale dopo la tragedia di Fukushima, sul futuro scenario energetico nel nostro paese nel medio e lungo periodo. </p><p>Anni fa il governo aveva annunciato una Conferenza nazionale sull’energia che non si è mai tenuta e che forse si farà solo nei prossimi mesi. Ma sarà comunque importante capire <b>quale futuro ci aspetta da qui al 2050 per il paese</b>. L’Europa ci ha chiesto di rivedere il <b>Piano d’Azione Nazionale</b> sulle fonti rinnovabili al 2020. Questa rappresenta un’importante occasione anche perché ad esempio il <b>fotovoltaico</b> sta dimostrando di poter dare risultati maggiori rispetto a quelli che il Governo aveva indicato un anno fa. </p><p>Potremo quindi raggiungere l’obiettivo al 2020 <b>senza ricorrere a importazioni di energia da rinnovabili</b> dall’estero. Ma il 2020 rappresenta solo un primo step: dobbiamo guardare oltre, così come fanno gli altri paesi europei che delineano uno scenario in cui le rinnovabili hanno un ruolo centrale nel panorama energetico nazionale. </p><p>Fondamentale sarà importante capire come sarà l’Italia del 2050. Siamo convinti che per <b>la produzione di energia elettrica a metà secolo</b> il nostro paese potrà essere <b>completamente autosufficiente</b>, dipendendo solo dalle fonti rinnovabili. <br />Questa è comunque una scelta che dovrà essere condivisa, analizzata, studiata e approfondita e poi, su questi basi, si dovranno definire delle strategie coerenti con i risultati che si intendono perseguire. </p><p>L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio. <br /></p>