Taglio degli incentivi: dilettanti allo sbaraglio

Per Kyoto Club il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è micidiale per il settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e per la credibilità del sistema Italia a livello internazionale. Peraltro le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi al 2020 sarebbero ben superiori a quelle delle quote latte.

4 luglio 2011 Fonte: Kyoto Club

<p><b>Kyoto Club</b> apprende con <b>incredulità</b> che il testo della manovra economica del Governo continua a riportare, negli ultimi due commi dell’articolo 35, la disposizione che prevede a partire dal 1° gennaio 2012 <b>il taglio del 30% della componente della bolletta elettrica e del gas destinata a finanziare agevolazioni di vario tipo, incluse le fonti rinnovabili</b>. </p><p>Il Ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, che si è fatto strenuo promotore di questa proposta bomba, secondo Kyoto Club probabilmente <b>non conosce la materia che sta maneggiando</b>, né gli impegni vincolanti per il nostro paese al 2020. Tanto meno sembra conoscere il <b>tessuto imprenditoriale che sta dietro un comparto</b>, quello delle rinnovabili e dell’efficienza energetica che come tutti i settori industriali ha bisogno di un quadro stabile per investire e creare reddito. Un comparto, peraltro, molto ben radicato nelle Regioni del Nord Italia, dove la Lega dice di avere l’esatta percezione di quello che vuole l’opinione pubblica.</p><p>Un segnale però che dimostra lo scollamento di una parte della politica dalla realtà produttiva in un settore strategico per il futuro del paese così come dal quadro di riferimento europeo. </p><p>Per Kyoto Club, usare la mannaia per dirimere un ambito complesso, <b>senza distinguere tra incentivi e agevolazioni di diversa natura</b> e senza valutare gli impatti di un approccio che così come concepito è probabilmente incostituzionale, solleverà un vespaio e sarà sicuramente controproducente per un Governo che ormai è in una continua fase di corto circuito, dove alcuni ministri scavalcano posizioni già acquisite e concordate in ambito collegiale, in un esercizio di totale improvvisazione. </p><p>Per <b>Gianni Silvestrini</b>, direttore scientifico di Kyoto Club e di QualEnergia, “Il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è <b>micidiale per la credibilità del sistema Italia a livello internazionale</b>. Peraltro le <b>sanzioni</b> per il mancato raggiungimento degli obbiettivi al 2020 sarebbero ben superiori a quelle delle quote latte!”.<br /> <br />Gli effetti di questo provvedimento sarebbero marginali nelle tasche dei cittadini, ma avrebbero <b>effetti dirompenti per il settore delle energie pulite</b> con circa 100mila occupati diretti e indiretti e per quello dell’efficienza energetica che coinvolge un numero molto maggiore di addetti. </p><p>E tutto questo, proprio mentre il Governo dovrebbe lavorare ad un nuovo quadro regolatorio e incentivante per il settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica in vista degli obiettivi europei del 2020.<br /></p>


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