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Chi si da un toner fa sempre bene

Sito web: www.sapionline.it/it

Dove va buttato il toner esausto di una stampante? La risposta è facile: no, non va buttato, perché quella cartuccia non è un rifiuto. La risposta giusta fa nascere un mercato da decine di milioni di euro ogni anno, che in Italia è terreno di caccia di SAPI. Che gettare le cartucce dei toner usate fosse sbagliato Franco Ferreri e Liana Mezzanzanica lo avevano infatti capito trent’anni fa. Per questo nel 1993 decisero di aprire un negozio di ricariche per stampanti a Nerviano, presso Milano. Convinti che il riuso non significasse seconda scelta, Liana e Franco non si limitarono a commercializzare ricariche prodotte da fornitori esteri ma, attraverso il loro laboratorio, studiarono soluzioni per fare tutto internamente, e per farlo meglio degli altri.

In meno di quindici anni SAPI da piccolo negozio di paese è diventato uno tra i primi gruppi industriali europei della rigenerazione delle cartucce, e nei suoi due stabilimenti sono stati affinati processi di rigenerazione che garantiscono un livello di qualità pari alla cartuccia nuova riducendo però di oltre l’80 per cento l’impatto ambientale. Ancora, l’idea di Liana e Franco che prima di smaltire si deve cercare di riusare è stata estesa dalle cartucce alle stampanti, permettendo al gruppo di offrire servizi di assistenza, manutenzione e noleggio, ma anche il riacquisto e la commercializzazione dei consumabili originali inutilizzati (spesso gettati prima ancora di essere stati utilizzati). E così oggi il gruppo SAPI è presente in tutta Europa, occupa più di 60 addetti, genera un fatturato di oltre 12 milioni di euro, e controlla più di un quarto del mercato italiano delle cartucce rigenerate. I #GreenHeroes di questa settimana hanno creato una filiera che nasce dal consumatore, e al consumatore ritorna. Dimostrando, ancora una volta, che un rifiuto non è mai la risposta giusta.

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