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Energy Dome

Contrordine, l’inquinatrice CO2 serve anche a inquinare di meno

Sito web: energydome.com

La CO2 può essere uno strumento utile nella lotta contro le emissioni che alterano il clima e la crisi energetica. Sembra una stranezza, ma è una soluzione possibile grazie alla tecnologia di Claudio Spadacini e della sua Energy Dome. Il sole e il vento sono fonti inesauribili e convenienti di energia, ma è altrettanto vero che la loro produzione non è facilmente controllabile. In gergo si dice che fotovoltaico ed eolico sono “fonti non programmabili”, poiché non è possibile regolare la loro produzione di energia elettrica coerentemente con la domanda. Un limite che può essere superato con sistemi di accumulo capaci di immagazzinare l’energia prodotta in eccedenza, e di restituirla in rete al bisogno. Le soluzioni più in voga sono gli accumulatori elettrochimici (alcuni sostenibili, come quelli del #GreenHero GES), ma ne esistono anche di termodinamici, come quelli ideati da Claudio Spadacini, ingegnere lombardo esperto di rinnovabili. Sono ormai due anni che Spadacini ha realizzato un sistema di accumulo che sfrutta le proprietà della CO2. Come? Comprimendo ad alta pressione in un circuito chiuso il gas, che a temperatura ambiente in questa condizione diventa un fluido, e poi facendolo riespandere per far girare turbine che generano energia elettrica. Il progetto, tradotto prima nell’azienda Energy Dome e poi in una centrale sperimentale installata in Sardegna, vanta un rendimento del 75 per cento e può lavorare su cicli di 10-12 ore. Alla centrale da 2,5 MW, funzionante e collegata alla rete, oggi Energy Dome sta affiancando un altro impianto da 25 MW, che garantirà 250 MWh al giorno di energia stoccata. Da Europa e America arrivano richieste. Ci volevano #GreenHeroes come quelli di Energy Dome per domare la regina dei gas climalteranti, e usare la Co2 per favorire la transizione energetica.

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