Presentata la Strategia energetica nazionale (SEN)

Venerdì 10 novembre è stata presentata la Strategia energetica nazionale (Sen) dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e dai Ministri dello Sviluppo Economico (Carlo Calenda) e dell'Ambiente (Gian Luca Galletti).

10 novembre 2017

L'Italia si avvia all'uscita dal carbone entro il 2025. Questo è uno dei principali obiettivi che si pone la Strategia energetica nazionale (Sen) il cui testo è stato presentato venerdì 10 novembre dal Presidente del consiglio Paolo Gentiloni e dai ministri dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e dell' Ambiente, Gian Luca Galletti.

La strategia, divisa in tre parti (competitività, ambiente e sicurezza) delinea una road map per la totale decarbonizzazione dell'economia italiana.  "L'obiettivo – ha spiegato Gentiloni – è avere una strategia che da una parte faccia sì che il nostro sistema produttivo sia più sostenibile sul piano ambientale e dall'altra più competitivo. Questi due aspetti – ha proseguito – si sono intrecciati; una volta erano sembrati in contraddizione e diversi, oggi è evidente che c'è una coincidenza: lavorare per la sostenibilità non è solo un impegno per le prossime generazioni, ma lo facciamo anche pensando alla competitività del nostro sistema, e qui l'Italia ha tante carte da giocare, abbiamo tanti asset nelle nostre mani". Gentiloni ha detto che "gli obiettivi sono ambiziosi" ma grazie ad essi "credo che nei prossimi 15 anni l'Italia sarà un Paese più efficiente e competitivo". 

"Portare le rinnovabili al 28% nei consumi totali entro il 2030, al 55% nei consumi elettrici, arrivare a carbone zero nel 2025 nella produzione di energia elettrica. E farlo coinvolgendo i cittadini e utilizzando gli strumenti di incentivo previsti dalla Legge di bilancio" ha poi detto il Presidente del consiglio delineandone gli obiettivi.

Stando al documento, il Ministro Calenda ha parlato del gas come "energia di transizione", sostenendo che "garantirsi forniture di gas in fonti diversificate è una priorità dell'Italia" da ottenersi sia attraverso "il TAP, il gasdotto EAST MED e un altro corridoio del sud" sia attraverso la previsione "della dinamica del prezzo del gas, per capire qauanta liquidità dobbiamo dare al mercato". 

La Strategia energetica nazionale – per la cui attuazione sarà costituita una cabina di regia – "prevede un totale di investimenti di 175 miliardi al 2030 divisi in reti, infrastrutture, fonti rinnovabili ed efficienza energetica" ha spiegato Calenda, alla firma del decreto ministeriale Mise- Ministero dell'Ambiente sulla Sen che, insieme al piano Industria 4.0, "è uno dei due grandissimi assi di sviluppo della politica industriale dei prossimi anni", temi su cui "giochiamo i prossimi anni di sviluppo economico del paese", ha aggiunto. 

Sulla cessazione della produzione di energia elettrica a carbone entro il 2025 "abbiamo deciso di accettare la sfida, ma per farlo occorrono infrastrutture il cui elenco condivideremo con la conferenza unificata e lo recepiremo in un dpcm perché non ci possiamo permettere di cominciare a lavorare su un processo accelerato e avere regioni e comuni che bloccano ogni infrastruttura in Italia" ha osservato il ministro dello Sviluppo economico. Il programma di decarbonizzazione"si può fare se c'è il convincimento degli enti locali a chiudere il piano infrastrutturale che è parte integrante di questa decisione", ha continuato Calenda aggiungendo "quando un comune o una regione fanno ricorso contro un gasdotto si mette a rischio non solo l'opera ma l'obiettivo di decarbonizzare della produzione elettrica entro 2025".

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, nel prendere la parola, ha poi affermato orgoglioso che "questa Strategia Energetica Nazionale è il coronamento del lavoro del Ministero in questi quattro anni. Per la prima volta la parte ambientale entra in un documento che per storia era solo economico. Per la prima volta l'ambiente è diventato un driver dello sviluppo. Questo lega indissolubilmente le tematiche di crescita e le tematiche ambientali. L'ambiente visto non solo come conservazione, il Ministero dell'ambiente come 'ministero del No' ma dello sviluppo e della crescita".

Questa è una strategia, non è un documento di programmazione, è un documento di policy», ha chiarito poi Galletti. Per arrivare a centrare gli obiettivi della Strategia energetica nazionale – ha aggiunto – «le macchine elettriche previste al 2030 sono quasi 5 milioni».

La Sen 2017 inoltre, secondo quanto si apprende, prevede un'accelerazione dell'uscita completa dal carbone negli impianti termoelettrici nel 2025 e traccia la strada verso la decarbonizzazione totale, per raggiungere, rispetto al 1990, una diminuzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63% al 2050. Si punta alla riduzione dei consumi finali al 2030 di 10 Mtep (tonnellata equivalente di petrolio). Sono poi previsti interventi per nuovi investimenti sulle reti che garantiscano anche flessibilità, adeguatezza e una maggiore integrazione con l'Europa, diversificando anche le fonti e rotte di approvvigionamento del gas, per ridurre la dipendenza energetica dall'estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030. 

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