Storie di transizione italiana

La newsletter di dicembre 2024 di European Climate Foundation.

20 dicembre 2024

DAI PARTNER ITALIANI

Dove far atterrare le rinnovabili?
Althesys

Le regioni italiane stanno lavorando alla definizione delle aree di accelerazione di impianti eolici e solari. Per guidare le scelte con dati e comparazioni ed evitare decisioni basate su spinte emotive, ECF ha commissionato uno studio ad Althesys su Paesaggio e rinnovabili. Realizzato con il supporto di WWF ed ECCO Think Tank e presentato a Roma il 5 dicembre insieme al GSE (Gestore dei Servizi Energetici, l’agenzia governativa che gestisce i nuovi allacciamenti), il rapporto analizza la disponibilità di superfici, i rendimenti comparati tra aree industriali, tetti, terreni incolti, agrivoltaico, e altri tipi di superfici, per valutarne potenziali, costi e vincoli paesaggistici ed ecologici, nelle varie regioni. Un punto di riferimento per tutti i soggetti impegnati nella posa di rinnovabili. I risultati sono stati discussi da rappresentanti del Ministero della Cultura e del MASE (Ministero dell’Energia e della Sicurezza energetica), con un panel interdisciplinare composto da agronomi, rappresentanti dei governi regionali di Sicilia e Campania, economisti, architetti  del paesaggio, e il FAI, ONG per la tutela del patrimonio storico.
Dai dati della ricerca emerge che i timori sugli impatti sono molto esagerati (e strumentalizzati dagli oppositori): per raggiungere gli obbiettivi concordati con i partner UE all’Italia basta lo 0,2% dei terreni agricoli. Senza contare aree industriali, sedimi ferroviari, tetti. Lo spazio c’è, ma giusto scegliere con cura, partendo dai dati. Nelle proiezioni, eolico e solare riequilibreranno lo storico ritardo del Sud sulle rinnovabili, togliendo il primato che il Nord ha con l’idroelettrico. Più nel dettaglio: attualmente, fotovoltaico ed eolico occupano lo 0,15% della superficie agricola (167 km²). Secondo le proiezioni al 2035, il fotovoltaico a terra raddoppierà a 20 GW (+116 km²), ma ridurrà l’impronta grazie alla doppia funzione agricola ed energetica dell’agrivoltaico, arrivando ad occupare lo 0,24% della superficie agricola totale. L’eolico, con una capacità attuale di 12,3 GW a terra e 18 km² occupati, crescerà a 30 GW entro il 2035 (+26 km²), mantenendo un uso del suolo contenuto. Il processo di definizione delle aree di accelerazione procede per ora senza troppe frizioni nelle regioni. Tranne che in Sardegna. Ma anche qui le resistenze iniziali si stanno ammorbidendo, anche grazie al lavoro della coalizione Sardegna Rinnovabile (WWF Italia, Legambiente, Greenpeace Italia e Kyoto Club).

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CBAM: Tassare le importazioni inefficienti, proteggere gli alti standard europei
Carbone 4, Tortuga Think Tank

Mentre l’Italia riduce le emissioni domestiche, quelle importate continuano a crescere, arrivando a rappresentare quasi il 50% dell’impronta di carbonio complessiva del Paese. Questo dato, emerso da un rapporto (qua le slide riguardanti l’Italia) co-firmato da European Climate Foundation e Carbone 4, mette a nudo quanto la globalizzazione delle catene di approvvigionamento stia spostando le emissioni fuori dai confini nazionali, senza ridurre l’impatto globale.
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) rappresenta l’antidoto a questo fenomeno, arginando al contempo le delocalizzazioni predatorie e il dumping sociale e ambientale. Un sistema di dazi sulle importazioni basati sulle emissioni di carbonio incorporate nei beni di importazione rappresenta un’opportunità per l’Italia, un paese con una tradizione di alta efficienza nella produzione industriale. Oltre a garantire una concorrenza più equa, il CBAM promuove standard energetici più elevati.
L’analisi di queste dinamiche è stata al centro del lavoro di Tortuga, il think tank incubato da ECF e fondato da giovani economisti dell’Università Bocconi. Tortuga ha organizzato su questi temi una serie di panel nelle sedi di Confindustria, di Confcommercio, di Bloomberg e di Assolombarda, con la partecipazione di rappresentanti di associazioni di categoria, economisti e giornalisti economici che hanno discusso i pro e i contro delle tariffe basate sul carbonio e i loro potenziali benefici per le imprese italiane.

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Le piccole medie imprese italiane che abbracciano la transizione
Susdef, Italy for Climate, Cna


La maggior parte delle piccole e medie imprese vedono buone potenzialità nella transizione energetica. Il dato, emerso dall’indagine di Italy for Climate con Cna, va contro la percezione diffusa di un sistema imprenditoriale che spinge per rallentare l’innovazione energetica. Al contrario, c’è un ampio consenso su quanto la transizione sia un fattore di competitività. Questo consenso è trasversale e non è influenzato in modo significativo dall’età o dalla regione di provenienza. Naturalmente emergono criticità che richiedono un intervento, come la formazione degli stessi imprenditori, dei quadri e della manodopera, gli ostacoli amministrativi e burocratici, l’accesso ai meccanismi di supporto e il peso degli investimenti iniziali.

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Nuove regole, vecchi ostacoli: il nuovo codice della strada

La riforma del Codice della strada suscita preoccupazioni per i potenziali impatti sulla sicurezza e sulla mobilità leggera. Centralizzando sul Ministero l’approvazione di aree pedonali, zone 30 km/h e infrastrutture ciclabili, la riforma limita l’autonomia dei comuni, rischiando di ostacolare il lavoro delle municipalità che lottano per un urbanistica di qualità, a basse emissioni. 

La discussione sulle nuove misure rischia di cadere vittima di guerre identitarie. Matteo Salvini ha sempre tratto dividendi politici presentandosi come difensore dei cittadini motorizzati, contro i “green di città con le loro bici” che vogliono “limitare la nostra libertà di movimento”. Salvini ama ingaggiare scontri politici con i sindaci metropolitani che cercano di arginare l’ipermotorizzazione e dare ai cittadini spazi pubblici di qualità. 
Con 68 auto ogni 100 residenti, l’Italia ha uno dei tassi di motorizzazione più alti dell’UE. La maggior parte delle 14 aree metropolitane italiane sono roccaforti della sinistra, il che le rende terreno ideale per conflitti culturali a fini politici.
Il dibattito continua. L’articolo 35 prevede la riscrittura dell’intero Codice della Strada entro 12 mesi: un’opportunità per tenere viva l’attenzione e tentare di volgere la discussione a favore della nostra visione di città. Se riusciamo ad evitare le trappole identitarie. Qui un documento sulle come evitare trappole politiche nel dibattito sulla mobilità e qui la registrazione di un webinar sull’argomento (codice accesso: .NKeZ439).

DAI PARTNER INTERNAZIONALI

Come  contrastare il push pro-gas di Trump e difendere l’indipendenza energetica europea? Vostre idee benvenute. I paesi UE potrebbe trovarsi presto costretti ad accettare nuove importazioni di gas liquefatto americano, in cambio di vantaggi tariffari per il loro export. Per questo diventa sempre più urgente che l’Europa si emancipi dal gas investendo in rinnovabili. Strategic Perspectives sta mettendo in piedi una coalizione europea che spinga questa visione. Se con la vostra organizzazione avete idee efficaci su come contribuire, contattateci.

Eolico offshore e natura. A Bruxelles si è tenuta la conferenza “Strong winds, Thriving seas – turning ambition into action for nature-friendly offshore wind and grids”, organizzata da Offshore Coalition for Energy and Nature, Renewables Grid Initiative (RGI) e WindEurope. Esperti hanno discusso temi fondamentali per una transizione offshore rispettosa di persone e natura, come l’interazione tra pesca ed eolico e la transizione giusta in mare, temi centrali anche per il Ocean Pact dell’UE. 

Climate Outreach: strategie per comunicare la transizione. Gli spunti di Climate Outreach offrono strumenti per creare un dialogo collaborativo con scettici e moderati, in contnuità con il lavoro che stiamo conducendo sul contesto italiano.

Storie quotidiane di lotta al cambiamento. La campagna “Voces Verdes” raccoglie le storie di 18 persone che stanno contribuendo alla transizione in Spagna.


BloombergNEF (BNEF) e la Commissione per le Transizioni Energetiche (ETC) hanno ridotto le stime sulla domanda di idrogeno per il 2050, sottolineando che sempre più settori si decarbonizzeranno tramite l’elettrificazione piuttosto che l’idrogeno. L’ETC prevede ora una domanda di 450 milioni di tonnellate all’anno, mentre BNEF ha abbassato la sua previsione a 390 milioni di tonnellate.

PROSSIMAMENTE

A Bruxelles, Strasburgo, Roma
Ecco le date salienti che detteranno la nostra agenda politica.

2025. La Commissione sta elaborando un libro bianco sulla riforma del mercato dell’elettricità, che porti a integrazione delle reti, stabilizzazione dei prezzi. emancipazione dalle importazioni di gas e fine della concorrenza interna che fa salire i costi. Un momento storico, come quello che nel 1952 portò alla fine delle guerre mondiali con la creazione della CECA (Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio). L’Italia è in una buona posizione di partenza con una industria elettrica ed elettrotecnica ben sviluppate, una tradizione centenaria nelle rinnovabili (idreolettrico). Italia guida il ranking europeo degli investimenti nell’upgrade della rete di trasmissione e ha il primato nella penetrazone di smart meter (contatori intelligenti che registrano l’utilizzo di energia e sfruttano la connettività a bordo per caricare questi dati ai fornitori di energia). Le partecipate Enel e Terna stanno facendo un buon lavoro per creare una rete potenziata, adeguata a un sistema basato sulle rinnovabili. Le strozzature più gravi rimangono nella rete di distribuzione a livello locale e nello storage per la stabilizzazione della rete.

Dicembre. Il Consiglio europeo (EUCO) del 19-20 dicembre definirà i primi 100 giorni della nuova Commissione europea. Antonio Costa, nuovo Presidente del Consiglio europeo, avrà il compito di promuovere l’unità tra Stati membri su come ripristinare la competitività dell’Europa. Le informazioni raccolte sulle priorità dei governi saranno utili per le strategie ECF.

15 gennaio. La Commissione europea presenta la “Bussola della competitività” e la Relazione annuale sul mercato unico. Von der Leyen la definisce il pilastro dei prossimi cinque anni di lavoro, basata sul rapporto Draghi: colmare il divario con USA e Cina, decarbonizzare e aumentare la sicurezza.

19 febbraio. La Commissione europea presenta la Visione per l’agricoltura e l’alimentazione, partendo dal Dialogo strategico 2024. L’obiettivo è garantire la competitività e la sostenibilità del settore agricolo europeo.

26 febbraio. La Commissione europea presenta il Clean Industrial Deal, una strategia per rafforzare la competitività e decarbonizzare l’industria UE. Von der Leyen punta a colmare il ritardo tecnologico e sostenere settori chiave come siderurgia e chimica.

5-7 marzo, Key Energy a Rimini, principale fiera RES. Molti grantee parteciperanno con stand e interventi nei panel.

Da tenere d’occhio:
Passa il Mercosur.
UE e Mercosur hanno finalizzato un accordo di libero scambio dopo 20 anni di negoziati. Tuttavia, l’opposizione degli agricoltori francesi e la posizione ambigua dell’Italia creano incertezze. Il testo dovrà essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo.
Il clima in tribunale. La Corte internazionale di giustizia affronta la più grande udienza sul clima con oltre 100 Paesi e organizzazioni. Il parere legale sugli obblighi climatici dei governi è atteso per il 2025.


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