Il punto sul sistema degli incentivi all’elettricità da biomasse
Confermati 28 centesimi di euro per gli impianti a biogas e biomasse con potenze inferiori al megawatt. Entro luglio il disegno di legge sarà sottoposto nuovamente al Senato.
<p>Con l’approvazione alla Camera del <b>disegno di legge 1441</b> (Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia), che prevede anche la delega al Governo sul nucleare, sono stati confermati gli incentivi alla produzione di energia elettrica da biomasse. <b>Entro la fine di luglio</b> il disegno di legge sarà sottoposto nuovamente all’esame del Senato per altre modifiche introdotte nel corso della discussione alla Camera.</p><p>Per quanto riguarda il <b>sistema di incentivi all’elettricità da biomasse</b>, pertanto la situazione è la seguente:</p><p>Per <b>biogas e biomasse con una potenza non superiore a 1 MW</b> è riconosciuta la tariffa omnicomprensiva (incentivo + energia elettrica prodotta) pari a <b>28 €cent per kWh</b> immesso nella rete elettrica. Sono inclusi gli impianti a oli vegetali puri a condizione che siano ottenuti da colture oleaginose coltivate nell’UE e che siano state incluse nel fascicolo aziendale per l’ottenimento del premio comunitario.</p><p>Per gli <b>impianti alimentati con altri biocombustibili liquidi</b> (biodiesel e bioetanolo) e con oli provenienti da paesi extra UE (ad esempio, olio di palma), come pure i gas di discarica e i gas residuati da processi di depurazione, la tariffa omnicomprensiva è pari a <b>18 €cent per kWh</b>.</p><p>Agli <b>impianti alimentati a rifiuti biodegradabili e biomasse generiche non di filiera</b>, con una potenza superiore a 1 MW, è riconosciuto un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi pari a <b>1,3</b>, rispetto al precedente 1,1.</p><p>Agli impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti ottenuti nell’ambito di intese di filiera, contratti quadro oppure da filiere corte, cioè ottenuti entro un raggio di 70 km dall’impianto che li utilizza, <b>con una potenza superiore a 1 MW</b>, è riconosciuto un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi pari a <b>1,8.</b></p><p></p>