Eolico off-shore: il Governo si prende l’autorizzazione degli impianti. Critica la Regione Puglia.2020
Un emendamento in Commissione Attività produttive della Camera inserisce le l’eolico in mare tra le opere soggette alla Via statale. Aumentano gli incentivi.
Con un emendamento al disegno di legge manovra 1441 ter, il Governo prova a risolvere una volta per tutte la spinosa questione della competenza sugli impianti eolici offshore. La Commissione Attività produttive della Camera ha infatti approvato ieri l’emendamento governativo 18.0.100 che, modificando il codice ambientale (D.lgs 152/06), inserisce le “wind farm” marine tra le opere soggette alla Via statale. La nuova norma, tuttavia, non ha effetto retroattivo; le iniziative eoliche avviate prima della sua approvazione saranno quindi regolate dalla legislazione vigente al momento della presentazione dei progetti.||La Commissione ha anche approvato un sub-emendamento a firma Vignali (Pdl) che modifica il coefficiente dell’eolico offshore per l’ottenimento dei certificati verdi. Il sub-emendamento porta il coefficiente da 1,1 a 1,6, il valore più alto tra le varie fonti rinnovabili.||Contro il trasferimento allo Stato delle competenze sull’eolico offshore si è scagliato l’assessore all’Ecologia della Puglia, Michele Losappio. “Nella situazione di indeterminatezza causata dalla legislazione nazionale nell’attribuzione delle funzioni e delle responsabilità, si è determinata una sovrapposizione di numerosi progetti nelle stesse aree, sovrapposizione che sfugge anche al sistema delle autonomie locali e alla stessa Regione”, ha dichiarato Losappio, secondo il quale “è del tutto evidente che nessuna valutazione di impatto ambientale potrà, almeno per quanto riguarda la Regione, prescindere dalla conoscenza di tutti i progetti, per evitare le sovrapposizioni”. Di conseguenza, l’assessore ha ribadito che la Puglia rivendica “la sua esclusiva competenza a esprimere la Via sull’eolico offshore”.