Non migliora il livello di dipendenza energetica dell’Italia
Per ogni milione di tonnellate equivalenti di petrolio prodotte nel nostro Paese ne importiamo 6 milioni dall\'estero. I dati Eurispes e le proiezioni al 2020.
Il problema “irrisolto” della dipendenza energetica del nostro Paese: “il caso italiano è uno dei più problematici dell’intera area europea”. Così il Rapporto Italia 2008 diffuso oggi dall’Eurispes. L’industria energetica italiana “è in grado di soddisfare solamente il 15% del fabbisogno energetico interno – ricorda il centro di ricerca – contro l’85% coperto tramite l’importazione da altri paesi”.
Il trend tra il 1990 e il 2005 “non ha portato alcun miglioramento”. Anzi, “si è verificato un aumento del grado di dipendenza energetica, nell’ordine dello 0,3%”. Di qui al 2020, nonostante le previsioni di crescita della produzione energetica, “il fabbisogno energetico del nostro Paese sarà tale da portare ad un ulteriore aumento della dipendenza energetica, che arriverà all’85,4%”.
||Per ogni milione di tonnellate equivalenti di petrolio prodotte nel nostro Paese, “ne importiamo 6 milioni dall’estero”, aggiunge Eurieps. La fonte energetica da gas naturale “darà maggiore difficoltà”. L’aumento del fabbisogno, unito all’inadeguatezza produttiva, “porterà ad un aumento del grado di dipendenza nell’ordine del 25% (dal 64% nel 1990 all’89% nel 2020)”. La crescita del grado di dipendenza energetica previsto per il petrolio e per i combustibili solidi “sarà nell’ordine dell’1,5% e dello 0,8%”.