Trasporti, le associazioni ambientaliste al ministro dell’Ambiente: standard di riduzione emissioni siano più ambiziosi

Alcune associazioni ambientaliste, tra cui Kyoto Club, hanno scritto una lettera al ministro dell'Ambiente Sergio Costa in cui chiedono che l'Italia sostenga, al prossimo trilogo del 10 dicembre, un aumento dei target di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti - al 20% al 2025 e del 40% al 2030.

7 dicembre 2018

Spett.le  On. Sergio Costa, MINISTRO PER L’AMBIENTE, LA TUTELA DEL TERRITORIO ED IL MARE 
 
Cc: On. Danilo Toninelli, MINISTRO ALLE INFRASTRUTTURE  E AI TRASPORTI 
 
Cc: On. Luigi di Maio, MINISTRO dello SVILUPPO ECONOMICO 

 
 
Oggetto: Fase finale delle negoziazioni sulla nuova proposta di Regolamento Standard CO2 Auto e Furgoni post 2020 
 
Roma, 06 Dicembre 2018 
 
Gentilissimo Ministro, 
 
le negoziazioni in merito alla nuova Proposta di Regolamento per i nuovi standard di CO2 per Auto e Furgoni post-2020 stanno volgendo al termine.  
 
Sulla scia del buon lavoro portato avanti da questo Governo nelle negoziazioni precedenti, che queste associazioni hanno sostenuto e apprezzato, siamo a portare alla Vs cortese attenzione alcuni punti di particolare importanza, per il trilogo finale di Lunedì prossimo 10 Dicembre. 
 
L’urgenza climatica, della quale si discute anche a Katowice in Polonia in questi giorni, non lascia spazio ad alcuna esitazione: è di fondamentale importanza che il livello di ambizione generale della proposta normativa sia il più possibile in linea con gli obiettivi climatici presi in seno all’accordo di Parigi. I decisori politici devono approvare responsabilmente e senza ulteriori posticipazioni i più ambiziosi standard di riduzione, del 20% al 2025 e del 40% al 2030, come proposti dal Parlamento Europeo e come sostenuto da questo governo nelle negoziazioni ufficiali precedenti. A tal fine, portiamo alla Sua attenzione i punti chiave in discussione elencati di seguito. 
 
1. Verifica della conformità dei dati emissivi dichiarati in fase omologativa (gap real world-WLTP test) tramite contatori di consumo di carburante 
 
La misura più importante per la credibilità “climatica” di questo regolamento è quella atta ad assicurare la rappresentatività dei valori specifici delle emissioni climalteranti dichiarati dalle 
           
case costruttrici dei veicoli al fine di garantire il successo dell’applicazione del regolamento 2021 (95gr/km) e successivi. A niente varranno gli sforzi di aumentare il target di riduzione 2025 e 2030, di qualche punto percentuale, se circa il 10% può essere aggirato con manipolazioni legali dei test di omologazione.   Ad oggi l’efficacia del regolamento per gli standard di CO2 di auto e furgoni nel ridurre le emissioni climalteranti è stata ridotta fino a due terzi a causa del gap crescente tra dati reali e laboratorio che è arrivato al 42%.  Le chiediamo quindi di sostenere l’introduzione di un sistema di controllo del divario  tra emissioni/consumi di CO2 misurati in laboratorio (WLTP data) e  quelli reali su strada, che obblighi la casa automobilistica a riaggiustare conseguentemente  il valore specifico di emissioni di CO2 /km dichiarato in fase omologativa, qualora il suddetto divario risulti crescente oltre il 2021, come suggerito dal Parlamento Europeo. Tutte le case automobilistiche dovranno in ogni caso rendere accessibili i dati di consumo di carburante, come richiesto dal nuovo regolamento WLTP;   2. Target minimi obbligatori per la vendita di veicoli a zero e basse emissioni 
 
L’industria manifatturiera europea  e tutta la filiera produttiva è rimasta indietro alle rispettive controparti asiatiche ed americane nel produrre e vendere veicoli a zero emissioni, preferendo investire sulla mobilità elettrica in Asia e continuando a fare affidamento alla tecnologia Diesel  in Europa, con un alto prezzo da pagare in termini di qualità dell’aria e di salute pubblica. Per fare in modo che l’industria europea si metta sulla giusta rotta per produrre e vendere veicoli a zero emissioni in Europa, e accelerare la transizione verso un sistema di trasporto decarbonizzato, il nuovo regolamento deve richiedere che le case automobilistiche producano e vendano una % minima obbligatoria di veicoli a zero emissioni. Le penalità per il non rispetto del target minimo devono essere introdotte, come supportato dal Parlamento Europeo; 
 
3. Incentivi ZLEV 
 
Il Consiglio dei Ministri Europei nella riunione ufficiale svoltasi nel mese di Ottobre scorso, ha adottato una posizione per l’ambizione di riduzione delle emissioni di CO2 delle nuove auto e furgoni del 35% al 2030, 5 punti percentuali in meno rispetto alla posizione più progressista del Parlamento Europeo, introducendo inoltre alcuni elementi che hanno la potenzialità di indebolire significativamente l’ambizione del disegno normativo e la sua capacità di stimolare l’industria europea ad accelerare la transizione verso una mobilità a zero emissioni. La proposta normativa deve essere disegnata in modo tale da stimolare il mercato in favore di modelli più efficienti e puliti. L’emendamento relativo ai moltiplicatori per il superamento del benchmark per le vendite di Zero and Low Emission Vehicles, introdotto dal Consiglio dei Ministri, (moltiplicatore pari a 0,5 per PHEV), ha le seguenti possibili ripercussioni: –    Introduce  una riduzione potenziale dell’ambizione generale della proposta normativa dal 35% al 31.8%, riportando il target più vicino alla proposta del 30% della Commissione che alla posizione del Parlamento Europeo di una riduzione del 40%. 
           
  –   Premiando, con bonus sulla riduzione della CO2, quei costruttori che vendono tecnologie inferiori, quali le ibride plug-in, crea una distorsione del mercato a favore di veicoli che non sono a zero emissioni. Questo non è in linea con la strategia di decarbonizzazione della Commissione Europea al 2050, che prevede che l’80% delle flotte veicolari siano a zero emissioni (BEV) entro il 2050 con pochissime ibride plug in.  
 
Di fatto tale moltiplicatore favorisce la diffusione della tecnologia attuale già esistente, minando lo sforzo dell’europa a decarbonizzare efficacemente il suo parco veicolare. Siamo a chiedere di supportare un moltiplicatore il più vicino possibile alla proposta della Commissione e non minore di 0.8; 
 
 
RingraziandoLa in anticipo per l’attenzione che potrà dedicare a questo tema prioritario, queste associazioni contano su di Lei affinché il governo italiano possa supportare un regolamento robusto, che abbia la capacità  effettiva di guidare l’Europa e l’Italia verso la decarbonizzazione del sistema di trasporto privato. 
 
Restiamo a completa disposizione per tutte le informazioni aggiuntive eventualmente necessarie e salutiamo distintamente. 
 
Veronica Aneris, Transport & Environment 
Anna Gerometta, Cittadini per l’Aria Onlu s
Anna Donati, Kyoto Club                                                           
Mariagrazia Midulla, WWF                                  
Giuseppe Onufrio, Greenpeace                            
Raimondo Orsini, Fondazione Sviluppo Sostenibile        
Edoardo Zanchini, Legambiente                                   

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