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Isola di Gorgona

La sostenibilità non finisce in una cella

Sito web: www.giustizia.it/giustizia/it/dettaglio_scheda.page?s=MII177498

Vigneti, orti, recupero dell’acqua. La scommessa vinta dell’ex direttore del carcere dell’isola di Gorgona.

Il carcere mette sempre paura, specie se è in mezzo al mare, lontano da tutto. Ma se la reclusione viene interpretata correttamente, allora forse tutto può cambiare. «Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi», dice l’articolo 1 della legge 354 del 26 luglio 1975. Un concetto di rinascita molto chiaro a Carlo Mazzerbo, divenuto nel 1989 direttore della casa di reclusione dell’isola di Gorgona. Carlo decise di trasformare quel carcere in un posto dove ci si prendesse cura della natura e delle persone. Nel tempo, sull’isola di Gorgona, sono germogliati orti e si è iniziato a trasformare i prodotti della terra in conserve. Insieme alla cantina Frescobaldi è stato piantato un vigneto di migliaia di viti. I turisti, arrivati per scoprire la storia e le bellezze dell’isola, sono accolti da guide d’eccezione: i detenuti. Qui la cura del patrimonio edilizio è diventata realtà, e sono state sviluppate tecniche per risparmiare acqua. A Gorgona, infatti, le acque reflue vengono purificate attraverso la fitodepurazione; presto, grazie al progetto Hydrousa, potranno esser utilizzate per irrigare le colture. Un lavoro incredibilmente vario quello sviluppato sull’isola e svolto dai detenuti che, grazie al Comune di Livorno, al Parco dell’Arcipelago Toscano e a tante associazioni di categoria, sotto la guida di Mazzerbo hanno trasformato un luogo di detenzione in una scuola di mestieri, in una meta turistica e in un laboratorio di economia circolare. A loro e a Carlo Mazzerbo, da qualche mese andato in pensione, diamo il benvenuto tra i #GreenHeroes, perché hanno saputo costruire un’isola che prima non c’era. Un’isola dove anche la reclusione diventa questione di sostenibilità.

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